
L’AC Diocesana incontra Presidenti ed Assistenti parrocchiali
1 Febbraio 2025
Convivenza Giovani 2025
14 Febbraio 2025Continua la tradizione annuale del Settore Adulti di ritrovarsi insieme per gli esercizi spirituali: quest’anno al Seminario Vescovile di Rimini, domenica 8 febbraio.
“Il Respiro di Dio” è stato il titolo della prima meditazione guidata da don Guido Benzi, nella mattinata, insieme al gruppo del percorso “Albero della Vita”.
UOMINI E DONNE DELLO SPIRITO
Ci siamo quindi ritrovati in tanti di A.C. e insieme ad altri, e ancora una volta ci siamo sentiti a casa anche spiritualmente, immersi in temi e linguaggi che ben conosciamo e che amiamo, e che parlano decisamente alla nostra vita. Il peccato di Davide, nel salmo 51, e il brano del profeta Ezechiele 36,25-36 sono stati il punto di partenza della meditazione: “Crea in me, o Dio, un cuore puro” e “Toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne”.
Ecco uno stralcio della meditazione “Respirare col respiro di Dio”:
“Lo spirito di Davide peccatore si ricongiunge con lo spirito divino. Solo se respiriamo del suo spirito possiamo uscire dal torbido ripetersi delle nostre fragilità. E ci cura da uno psicologismo bigotto e malato”.
MEDITAZIONE PERSONALE, MA ANCHE DI COMUNITà
Dopo la meditazione personale ed il confronto a gruppi, ricco di contributi e spunti di approfondimento nella preghiera personale, il gruppo “Albero della vita” ci ha donato un momento di poesia e “meditazione corporea”. Ardea Montebelli ci ha proposto la sua poesia, ispirata proprio dal Salmo 51 “Crea in me, o Dio, un cuore puro” e, successivamente, ci ha aiutati a meditare anche con il respiro, con la tecnica cinese Qi Gong. Qualcuno di noi ha vinto l’imbarazzo di compiere, davanti a tutti, movimenti inconsueti e ad emettere suoni legati alla respirazione – un nuovo respiro; per tutti è stato un momento di immersione in un mondo nuovo di gesti e suoni per la preghiera.
Dopo il pranzo condiviso in fraternità e amicizia, dove sempre ci ricordiamo vicendevolmente quanto sia bello ritrovarsi, ci siamo spostati nella cripta del Seminario e, sotto la guida di don Gabriele Gozzi, abbiamo letto e meditato il brano del Vangelo di Luca dove si racconta la presentazione di Gesù al Tempio (Lc 10,25-37).
Come potevamo, noi adulti, non ritrovarci in questi due nonni, Simeone e la profetessa Anna, che vedono, riconoscono, abbracciano Gesù e accolgono i suoi giovani genitori?
Non si parla di loro come di anziani e quindi saggi, la loro età è senz’altro avanzata, ma ciò che li rende speciali è che non hanno smesso di attendere, di cercare e di invocare Dio. E quando vedono il tanto atteso, e lo riconoscono in un bambino, non rimangono delusi, non si lamentano del tempo passato ad attendere “la consolazione di Israele” e “il Cristo del Signore” per poi ritrovarsi davanti a una semplice famiglia con un bambino ancora in fasce: si rallegrano, si ravvivano di un entusiasmo tale che Simeone prende il braccio Gesù e pronuncia una delle più belle preghiere di ringraziamento, e Anna va da tutti coloro che “aspettavano la redenzione di Gerusalemme” per parlare del bambino. Li immaginiamo avvolti di una energia nuova, correre, cantare e danzare al riconoscere l’avvento della Salvezza.
Siamo anche noi così?
Adulti in operosa attesa, mossi dallo Spirito, aperti alle novità (anche sconvolgenti perché semplici) del Signore della vita? Stringiamo tra le braccia ciò che davvero ci salva? Ci facciamo voce, canto, poesia di speranza davanti al mondo che non sa cosa attendere, non sa cosa cercare?





