Perché avete paura? #2 – don Stefano Battarra
20 Aprile 2020Filo Diretto AC | Aprile 2020
24 Aprile 2020Papa Francesco, Venerdì 27 Marzo
«Perché avete paura? Non avete ancora fede? ». Signore, ci rivolgi un appello, un appello alla fede.
Che non è tanto credere che Tu esista, ma venire a Te e fidarsi di Te. In questa Quaresima risuona il tuo appello urgente: “Convertitevi”, «ritornate a me con tutto il cuore» (Gl 2,12). Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta . Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri. E possiamo guardare a tanti compagni di viaggio esemplari, che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita. È la forza operante dello Spirito riversata e plasmata in coraggiose e generose dedizioni.
È la vita dello Spirito capace di riscattare, di valorizzare e di mostrare come le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermiere e infermieri, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo. Davanti alla sofferenza, dove si misura il vero sviluppo dei nostri popoli, scopriamo e sperimentiamo la preghiera sacerdotale di Gesù: «che tutti siano una cosa sola» (Gv 17,21).
Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera e il servizio silenzioso: sono le nostre armi vincenti.
don Ugo Moncada – Assistente diocesano Settore Giovani
Io credo, Signore.
Credo in Te anche quando ti celi e ti nascondi. Credo in Te anche quando di vedo dormire.
Credo quando mi dicono: “Dov’è il tuo Dio?”. Anche allora, io credo, Signore.
Ti cerco, Signore in questo tempo; ti cerco nella fatica, nella sofferenza, nella solitudine; nelle videochiamate, nei sorrisi disturbati della rete, in ciò che viviamo, ti cerco.
“Dove sei?”. “Cosa fai?”.
Domande che accendono in me non il dubbio ma il desiderio di invocarti con più forza.
Pasqua è questo: invocare il tuo Spirito non più lontano, non più residente in cieli invisibili, ma presente in me, nel cuore, nel corpo.
Io credo e invoco il tuo Spirito.
Credo per saper amare, credo per non avere più nemici, credo per non essere più solo; credo per avere la speranza di poter essere migliore.
Invoco perché tu compia in me ciò che vuoi, perché io desideri ciò che tu desideri e agisca ciò che chiedi, invoco perché tutti siamo una cosa sola e io sappia scegliere ogni giorno quell’unica cosa sola.