LUNGO LA STRADA – Percorso di formazione educatori ACR
23 Marzo 2022Saiano 2022 – Sui passi di Maria, per costruire la sinodalità e la pace
18 Maggio 2022Anche quest’anno il Settore Giovani di AC propone una cornice comune per le parrocchie che scelgono di vivere il Camposcuola giovanissimi di Settembre 2022.
Tema e Icona Biblica
Il campo è incentrato sul tema della fraternità, vero cuore pulsante della proposta formativa di quest’anno. L’icona biblica scelta per accompagnare questo tema è quella del Buon Samaritano (Luca 10,25-37), che anche papa Francesco ha scelto come pilastro della sua ultima enciclica Fratelli Tutti , sulla fraternità e amicizia sociale.
Il titolo del camposcuola “Plesìon” deriva dal greco prossimo: non tutta l’umanità, ma colui che mi è vicino. Gesù ribalta la situazione, e ci slancia verso grandi aperture: prossimo sta ad indicare l’intera umanità prossimo è insieme chi soccorre e chi viene soccorso. Chi è il mio prossimo? E di chi sono il prossimo io? Come fare ad essere “prossimo” di qualcuno? Quest’ultima domanda sarà un po’ la svolta del campo.
Il Logo
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La Traccia
Abbiamo scelto di proporre una traccia incentrata in 3 momenti-nuclei formativi: una traccia che riprendesse i personaggi presenti nella parabola con una climax che ci guidasse dall’io al noi.
Ecco quindi i tre momenti del campo:
IL MALMENATO. Nudo, ferito e mezzo morto.
Un uomo semplice in cammino è il primo personaggio della parabola: ciascuno di noi può incappare nei briganti (chi sono? cosa sono?) e fare esperienza dell’essere senza più nulla (lo spogliarono), dell’essere ferito (lo percossero) e del non sentirsi più vivo ( lo lasciarono mezzo morto). I ragazzi hanno sicuramente qualcosa da raccontare. Entriamo nei panni del moribondo sul ciglio della strada.
Facciamoci qualche domanda:
- Come è vissuta la sofferenza nei ragazzi?
- Che cosa ti fa soffrire (lutti, malattie, scuola, relazioni,…)?
- C’è difficoltà nel saper chiedere aiuto: che cosa ti “blocca”? Non so a chi rivolgermi o perché ho paura del giudizio degli altri sulle mie debolezze? (essere “ferito”)
- Riesco ad espormi all’altro senza difese? (essere “nudo”)
- Vivere o vivacchiare? Come “viviamo la vita”? Siamo “vivi” o “mezzi morti”?
- La paura del giudizio, del rifiuto, del dolore che diventano zavorre nella crescita e nel vivere
- I ragazzi usano la parola ansia in modo corrente: siamo sicuri che vada bene essere in un mondo ansiogeno? cosa significa veramente la parola “ansia” nelle situazioni?
- Mancano le fondamenta della crescita nella società attuale?
- La precarietà deriva dalla società liquida? Cosa facciamo noi per cambiare le cose?
- Perché si fatica ad entrare in empatia con chi non ha problemi fisici visibili?
- Quali sono i briganti che arrivano nella mia vita?
In questa prima fase occorre, come educatori, imparare ad ascoltare: non significa saper dare soluzioni o risposte, molto spesso per una persona che vive delle difficoltà o delle angosce, la necessità è quella di dare parola alla propria condizione interiore.
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IL LEVITA E IL SACERDOTE. Passare oltre.
Compaiono questi due autorevoli personaggi, impegnati nelle loro faccende, simbolo di un mondo che “passa oltre” invece di accorgersi degli altri. Un mondo di fretta, fermato dal suo “buoncostume”. Potremmo essere anche noi quel levita e quel sacerdote. D’altronde Gesù parlava al maestro della legge…
Facciamoci qualche domanda:
- Mi accorgo della sofferenza nell’altro?
- Dove guardo? Distolgo lo sguardo?
- E’ necessario che mi venga chiesto aiuto o mi propongo? E’ un alibi?
- Ho paura delle mancanze o deficit che vedo nell’altro?
- So/sono in grado di prendermi cura delle mie ed altrui fragilità?
- Quali sono gli status che la società mi dà (o che io mi attribuisco) che mi impedisco di fare?
- Perché un uomo non può piangere?
- Quali sono gli status che ci intrappolano?
- Perché non voglio rischiare?
- “Non ho tempo”, quali scuse ci diamo? Siamo coerenti?
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Materiale:
IL SAMARITANO. La logica della cura
Passa uno straniero, una persona bistrattata dalla logica del tempo, ma unico con il cuore compassionevole. Non fa grandi cose: fa tutto quello che era necessario, dona del tempo e si prende cura. Siamo capaci anche noi a farlo?
Facciamoci qualche domanda:
- Cosa significa prendersi cura nella prospettiva cristiana?
- Cosa significa sporcarsi le mani?
- Ho la volontà di farmi prossimo di qualcuno? Mi prendo questo impegno?
- Come posso essere artigiano della cura nel mio quotidiano?
- Non è necessario essere supereroi, tutti con un piccolo gesto possiamo cambiare la giornata di chi ci sta intorno, TUTTI HANNO DELLE ABILITA’! (vedere vita di Nick Vujicic)
- Lancio dei servizi fatti nella nostra diocesi:
- Nella parrocchia del Crocifisso alcuni giovani aiutavano nella consegna dei pacchi alimentari durante i primi mesi di lock down
- A Cattolica nel periodo natalizio sono stati consegnati circa 50 pacchi in collaborazione con la Caritas
Attraverso la sofferenza percepiamo la presenza di Cristo, anche guardando negli occhi chi ha bisogno di noi.
Non è importante perdere tempo a chiedersi chi è il mio prossimo, ma se io sono disposto ad essere il prossimo di qualcuno, se vivo la tenerezza e l’amore concreto, la cura. San Paolo la chiamerebbe “carità”: siamo certi che la vera carità ci porti a incontrare il vero volto di Cristo, che è nei poveri, nei sofferenti, negli ultimi.
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Materiali:
- Mattia Piccoli legge la sua testimonianza davanti a Papa Francesco – pellegrinaggio adolescenti 2022
- Giovani esempi “esemplari” di cura: l’alfiere della Repubblica – cos’è? e chi sono gli Alferi 2021?
Formazione Educatori – Materiale dalle serate
I Incontro – Lectio Biblica con Don Mario Diana (19/05/2022)
DOWNLOAD:
SCHEDA CON SPUNTI FRATELLI TUTTI
SCHEDA RIASSUNTO INCONTRO LECTIO
II incontro – Formazione sulla “sofferenza negli adolescenti” con il dott. Andrea Tullini (31/05/2022)
Video dell’incontro
III incontro – Il samaritano e la logica della cura (13/07/2022)
Modulistica
Sono essenzialmente 3 le questioni da tenere in conto durante l’iscrizione:
1) richiedere l’autorizzazione, da parte dei genitori per i minorenni, alla partecipazione al campo, sollevando gli organizzatori da eventuali danni da lui/lei causati a cose e persone durante lo svolgimento dell’evento. La consegna del modulo di iscrizione va corredata al pagamento della caparra (non rimborsabile) e dall’impegno a pagare il saldo totale entro una certa data. Allego una bozza di iscrizione (è presa dal modulo di iscrizione al pellegrinaggio a Roma che ci aveva fornito la CEI). DOWNLOAD AUTORIZZAZIONE
2) richiedere il consenso per effettuare le fotografie/video ed eventualmente pubblicazione nei social (esplicitare se anche questo). Formalmente andrebbe esplicitata anche l’informativa della privacy dell’ente organizzatore, dichiarando le modalità di trattamento del dato personale. I dati di iscrizione, compresi i dati sanitari, sono dati sensibili ma necessari all’iscrizione, per cui non va chiesto “consenso” (un modulo privo di alcuni dati personali è un modulo non valido come iscrizione), ma andrebbe esplicitata la modalità di trattamento.
Allego una bozza di informativa tratta anch’essa dal pellegrinaggio a Roma. Contiamo che le parrocchie, se si sono adeguate al GDPR, dovrebbero avere già una loro privacy-policy. Come AC ahimé non abbiamo nulla in mano, se non l’impegno a trattare i dati in ottemperanza al GDPR https://www.garanteprivacy.it/regolamentoue .
3) richiedere dati sanitari (patologie ed eventuali terapie/medicinali, allergie e intolleranze (anche agli alimenti), vaccinazioni) del ragazzo utili al corretto svolgimento del campo. E’ fondamentale garantire la riservatezza di questi dati. Allego scheda sanitaria classica della regione Emilia Romagna oppure modulo ad hoc a cui allegare le vaccinazioni del ragazzo. NOTE MEDICHE
Un’ultima questione è quella della copertura assicurativa dei partecipanti al campo.
Prima di tutto è fondamentale verificare l’intestazione formale del campeggio: gli organizzatori espliciti devono essere l’Azione Cattolica Parrocchiale e/o la Parrocchia, pena il possibile non riconoscimento della propria polizza assicurativa qualora non sia esplicitato come organizzatore.
Per i soci di AC, qualora sia esplicitato che il campo è organizzato dall’AC parrocchiale, vale la copertura della tessera. In caso di sinistro occorre intervenire come indicato https://assicuraci.it/sinistri/ , contattando un membro della presidenza diocesana.
Per i soci non AC, se il campeggio è esplicitamente di Azione Cattolica, non vi è una copertura assicurativa salvo stipulazione di una assicurazione temporanea, che è fattibile molto semplicemente dal modulo online dell’assicurazione dell’AC Nazionale “Assicuraci” https://assicuraci.it/non-soci/
Solitamente le parrocchie hanno una copertura assicurativa di Responsabilità Civile e coperture per infortuni ed eventuali spese legali anche per attività parrocchiali extra territorio: tale cosa va verificata col parroco.
REV 13.07.2022